Buffon e il Calciopoli: l’Illusione Spezzata e il Retroscena col Mito del Manchester City

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Gianluigi Buffon, noto portiere della Juventus, rievoca il periodo memorabile dell’estate del 2006, quando tornò a Torino dopo aver trionfato al Mondiale, solo per trovarsi a vivere una realtà in Serie B. La Juventus è stata retrocessa in questa categoria in seguito a eventi controversi, legati a un processo rapido che includeva accuse di manipolazione delle partite e presunti legami con gli arbitri, sebbene tali accuse non fossero mai state provate.

Questo scenario portò a una significativa fuga di talenti, con giocatori del calibro di Fabio Cannavaro, Lilian Thuram, e Zlatan Ibrahimovic che lasciarono il club. Nonostante ciò, un gruppo di giocatori fedeli scelse di rimanere accanto alla Vecchia Signora nei suoi momenti più bui. Tra questi, Buffon, considerato il migliore portiere del mondo, decise di continuare a giocare per la Juventus in Serie B, affiancato da altri vincitori del Mondiale come Alessandro Del Piero e Mauro Camoranesi, senza dimenticare icone del club come Pavel Nedved e David Trezeguet.

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Buffon afferma che i risultati ottenuti durante quel periodo, compresi i due titoli revocati, siano da considerarsi meritori, in quanto la squadra era davvero la più forte sul campo. L’ex portiere dichiara: “Ho sempre focalizzato la mia attenzione su quanto dimostrato sul campo. Ho vissuto quelle campagne da protagonista e insieme ai miei compagni eravamo la squadra da battere”.

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Buffon ricorda di possedere ancora le medaglie di quei successi, sentimenti di orgoglio lo pervadono ogni volta che le osserva. “Sapevo chi meritava e chi era il migliore sul campo. Per me è stata umiliante la messa in discussione della mia carriera, soffrivo nel vedere una giustizia che puntava solo a screditare.”

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Nonostante le difficoltà, Buffon non rimpiange la sua scelta di rimanere. “La Serie B è stata un’esperienza molto particolare e bella; ho preso una decisione importante per la mia carriera. A 28 anni, ho sentito che era giunto il momento di restare accanto a una squadra che aveva bisogno di me. Ho comunque offerto una riduzione del mio stipendio per contribuire.”

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Buffon ha anche menzionato l’impatto di Carlos Tevez, definendo il giocatore argentino come fonte di emozione particolare. “Carlitos sapeva come motivare la squadra con la sua presenza, i suoi movimenti erano segnali per tutti noi.”

Scritto da wp_10570036