Perché spalletti preferisce il modulo a tre difensori nonostante l’emergenza difensiva della juventus

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l’adozione di una difesa a tre da parte di spalletti alla juventus

Una delle scelte più significative di Luciano Spalletti al debutto sulla panchina della Juventus è stata l’impiego di una formazione con tre difensori centrali, una strategia tutt’altro che convenzionale rispetto alle abitudini del tecnico, che ha tradizionalmente preferito moduli con quattro linee difensive. Questa decisione ha attirato l’attenzione, nella misura in cui Spalletti ha voluto testare fin da subito un sistema più pragmatico, adattato alle risorse disponibili.

la formazione a tre e le sue peculiarità

Il modulo scelto ha generato un’ interpretazione variabile, con alcuni che lo hanno definito come un 3-5-2, mentre altri l’hanno associato a un 3-4-2-1. La posizione di Weston McKennie, più avanzato rispetto ai tre centrocampisti Manuel Locatelli e Khephren Thuram, ha contribuito a creare questa percezione. Allo stesso modo, Loic Openda si è talvolta spostato sulla fascia, relegando Dusan Vlahovic come unica punta centrale.

Spalletti ha anche deciso di convertire Teun Koopmeiners in difensore centrale, una scelta che ha catalizzato l’attenzione e che ha coinvolto l’utilizzo di Koopmeiners, Pierre Kalulu e Federico Gatti in una linea difensiva a tre. La mancanza di alcuni difensori come Gleison Bremer, Juan Cabal e Lloyd Kelly, infortunato o in difficoltà, ha portato a questa soluzione inaspettata ma parzialmente efficace, portando i bianconeri a ottenere una vittoria per 2-1 contro Cremonese.

le ragioni di questa scelta tattica

Secondo quanto riportato da fonti investigative sportive, questa decisione deriva da un’attenta analisi delle risorse a disposizione. Spalletti, che ha sempre preferito un approccio più strutturato e meno incline ai cambi di formazione frequenti, ha optato per una soluzione più semplice e funzionale rispetto alle esigenze attuali della squadra.

perché spalletti predilige il modulo 3-5-2 o varianti

La scelta del sistema con tre difensori nasce dalla consapevolezza che un’eventuale configurazione a quattro in linea arretrata lascerebbe a disposizione in attacco solo tre centravanti (Vlahovic, Openda e un terzo elemento). In questa chiave, il modulo 3-5-2 consente di ottimizzare le risorse e di garantire maggiore copertura sia in fase offensiva che difensiva.

Inoltre, Spalletti ha valutato che i giocatori schierabili come esterni bassi (Cambiaso, Kostic e Joao Mario) siano più adatti a ruoli di wing-back rispetto a quelli di difensori tradizionali, garantendo più dinamismo sulle fasce e maggiore versatilità.

Per questi motivi, l’allenatore 66enne considera che una formazione a tre e due di supporto rappresenti l’orientamento più adeguato, anche in funzione del contesto attuale della rosa e delle caratteristiche dei calciatori.

match e risvolti tattici

Il debutto di Spalletti con questa soluzione ha portato alla vittoria, dimostrando che, anche con una difesa a tre, è possibile ottenere risultati positivi in campionato. La strategia adottata testimonia un deciso approccio pragmatico, volto a sfruttare al massimo le potenzialità attuali della squadra, in attesa di eventuali variazioni future.

Personalità coinvolte nel progetto:

  • Luciano Spalletti
  • Teun Koopmeiners
  • Pierre Kalulu
  • Federico Gatti
  • Gleison Bremer
  • Juan Cabal
  • Lloyd Kelly
  • Vlahovic
  • Loic Openda
  • Manuel Locatelli
  • Khephren Thuram
  • Cambiaso
  • Kostic
  • Joao Mario

Scritto da wp_10570036