Platini 70 anni: celebra la leggenda della Juventus con 70 motivi unici

Michel Platini compie 70 anni: un viaggio tra successi, episodi e leggende
In occasione del suo settantesimo compleanno, si traccia un profilo dettagliato di una delle figure più iconiche del calcio internazionale. La carriera di Michel Platini rappresenta un’epoca di innovazione e grandezza, caratterizzata da trionfi in campo nazionale e internazionale, oltre che da un’immagine di intelligenza e talento straordinari. Questo approfondimento ripercorre le tappe fondamentali della sua vita sportiva, evidenziando i momenti più significativi e le caratteristiche che ne hanno fatto una leggenda vivente.
le origini e la scelta della Juventus
Le radici familiari
Michel Platini nasce da una famiglia con origini umili: il nonno Francesco, originario di Agrate Conturbia in provincia di Novara, era un muratore. La sua nascita rappresenta un ritorno alle radici piemontesi.
La decisione di trasferirsi a Torino
Nell’estate del 1982, decide di approdare alla Juventus, ritenendo questa scelta come la strada migliore per affermarsi nel calcio europeo. Ricorda ancora come avesse davanti a sé “una montagna” da scalare ma optò per il club più prestigioso d’Europa.
gli esordi e i primi successi
Il debutto ufficiale e il primo gol
Il primo gol non ufficiale arriva in agosto del 1982 durante un’amichevole a Casale. Il suo esordio in campionato avviene il 22 agosto dello stesso anno contro il Pescara, segnando con un pallonetto che infiamma lo stadio Comunale.
I primi riconoscimenti individuali
Nel corso delle stagioni successive si impone come uno dei migliori marcatori, vincendo tre volte la classifica cannonieri in Serie A (con rispettivi record di gol), consolidando così la sua posizione tra i grandi del calcio europeo.
caratteristiche tecniche e stile di gioco
L’intelligenza tattica e visione di gioco
Considerato da Zico “il giocatore più intelligente mai indossato la numero10”, Platini possedeva una capacità unica nel leggere le azioni offensive e difensive. La sua visione strategica ricordava i lanci lunghi di Suarez o il palleggio stretto di Sivori.
L’essenza dell’approccio al calcio
Sua stessa definizione: «Il calcio è semplice: allegria quando abbiamo la palla, coraggio quando ce l’hanno gli altri». Non amava lo stile spettacolare fine a se stesso ma prediligeva l’efficacia concreta.
I momenti memorabili e le imprese europee
Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea
Punto culminante della carriera europea è la vittoria della Coppa delle Coppe nel 1984 contro il Porto a Basilea. Nel ’85 conquista anche la Supercoppa Europea con due assist decisivi contro il Liverpool.
La finale persa ad Atene e le altre delusioni
Nella finale di Coppa dei Campioni del ’83 contro l’Amburgo ad Atene perde una grande occasione. Questa sconfitta diventa motivo di motivazione per gli anni successivi.
I riconoscimenti individuali e l’eredità sportiva
Pallone d’Oro consecutivi
Peggiornamenti nella sua carriera sono i tre Palloni d’Oro vinti consecutivamente dal ’83 al ’85, evento raro che solo Johan Cruyff aveva raggiunto prima.
Diploma onorifico ed altri premi
Nel ’85 riceve dalla Francia la Legion d’Onore dal presidente François Mitterrand; inoltre ottiene numerosi riconoscimenti personali che testimoniano il suo impatto globale sul calcio mondiale.
dettagli sulla personalità pubblica e sul rapporto con il mondo esterno
Sempre diretto nei rapporti con stampa e tifosi, Platini ha saputo mantenere uno stile schietto anche nelle controversie. La sua figura si distingue per essere allo stesso tempo artista ed uomo concreto: capace di combinare genialità tecnica a valori profondamente umani.
Ecco alcuni tra i personaggi principali coinvolti nella sua carriera:- Zico
- Bobby Robson (allenatore)
- Gianni Agnelli (presidente Juventus)
- Luis Fernandez (compagno)
- Boris Gurevich (amico)
- Mario Corso (ex calciatore)
- Aldo Maldera (ex calciatore)
.