Verona inter marelli chiarisce perché bisseck non doveva essere espulso

Nel contesto del calcio di Serie A, le decisioni arbitrali assumono un ruolo cruciale nel definire l’esito delle partite e spesso generano discussioni anche tra gli esperti del settore. Un episodio che ha attirato attenzione è stato il fallo non sanzionato durante la sfida tra Verona e Inter, conclusa con il punteggio di 1-2. La valutazione degli episodi controversi da parte degli arbitri viene spesso analizzata più approfonditamente, specialmente quando influenzano in modo significativo il risultato finale delle partite.
l’episodio controverso: il fallo di Bisseck su Giovane
Al minuto 66, il difensore nerazzurro Yann Bisseck ha commesso fallo su Giovane, che si trovava lanciato verso la porta avversaria. La decisione dell’arbitro di assegnare soltanto un cartellino giallo ha suscitato forti proteste da parte del club veronese, che chiedeva l’espulsione per l’intervento ritenuto grave. La contestazione principale riguarda la mancata applicazione del regolamento DOGSO (Denial of an Obvious Goal-Scoring Opportunity), che avrebbe comportato l’espulsione automatica.
analisi tecnica dell’episodio
Un esperto di moviola, Luca Marelli, ha fornito un commento dettagliato sul comportamento dell’arbitro, confermando la correttezza della decisione. Secondo Marelli, il fallo non rappresentava un’occasione chiara da rete, poiché diversi fattori tecnici suggeriscono una valutazione diversa rispetto a quella visualizzata in un primo momento.
le motivazioni dietro la decisione dell’arbitro
movimento e traiettoria del pallone
Il primo elemento analizzato riguarda la direzione del pallone. Marelli sottolinea come il fermo immagine possa essere fuorviante, poiché non mostra la traiettoria reale della palla, che si stava spostando verso la fascia laterale e in una zona esterna all’area di porta. La palla, secondo l’analisi, non puntava direttamente verso la porta e quindi non configurava un’occasione da gol ovvia.
posizione e copertura dei difensori
Il secondo elemento chiave è la presenza di altri difensori, in particolare Sucic, che si stava già avvicinando per recuperare. Questa circostanza, combinata con la traiettoria del pallone, amplifica le motivazioni per considerare l’intervento non come una chiara occasione da rete, ma come un’azione che interruppe un attacco promettente.
conclusioni sulla decisione arbitrale
La valutazione di Marelli e la conseguente decisione di assegnare solo il cartellino giallo sono ritenute tecnicamente corrette. La scelta dell’arbitro si basa su elementari parametri regolamentari, tra cui la direzione del pallone e la copertura difensiva. La mancata espulsione non implica un errore, considerando che l’episodio non può essere classificato come una palese opportunità di rete.
Nonostante ciò, questa decisione ha alimentato discussioni e anche sentite recriminazioni da parte dei supporter veronesi, soprattutto considerando il finale di match caratterizzato da un autogol decisivo e un risultato sfavorevole. La vicenda rappresenta un esempio di come le decisioni arbitrarie possano influenzare le percezioni sul campo e nella virtuosa analisi tecnica.
persone coinvolte e protagonisti dell’episodio
- Yann Bisseck – difensore nerazzurro coinvolto nel fallo
- Giovane – giocatore lanciato in attacco
- Sucic – difensore del Verona che stava recuperando
- Luca Marelli – investigatore e analista tecnico dell’episodio
