Vlahovic e le buonuscite d’oro nel calcio: la storia degli addii costosi

la pratica delle buonuscite d’oro nel calcio: un’analisi dei casi più significativi
Nel panorama del calcio professionistico, le operazioni di risoluzione consensuale di contratti rappresentano una strategia frequente per i club alle prese con esigenze di ristrutturazione finanziaria. In particolare, le buonuscite di importo elevato sono diventate uno strumento diffuso per gestire situazioni di ingaggi pesanti e contratti a lungo termine. Questo articolo analizza alcuni dei principali esempi di queste pratiche, focalizzandosi sulla recente richiesta avanzata dagli agenti di Dusan Vlahovic alla Juventus e sui precedenti più rilevanti.
il caso recente di vlahovic e la richiesta di buonuscita
Secondo quanto riportato da fonti attendibili, si parla di una richiesta pari a 10 milioni di euro avanzata dagli agenti del calciatore Dusan Vlahovic per liberarsi anticipatamente dal contratto con la Juventus. Questa cifra si avvicina ai 12 milioni lordi che il giocatore percepisce nell’ultimo anno contrattuale, rendendo questa operazione particolarmente discussa nel mondo del calcio moderno. La proposta si inserisce in un contesto più ampio, dove le buonuscite vengono utilizzate come leva finanziaria per alleggerire il monte stipendi.
le motivazioni dietro alle buonuscite nel calcio
I club optano spesso per questa strategia quando devono affrontare costi salariali troppo elevati, specialmente in presenza di contratti pluriennali con ingaggi molto alti. Pagare una somma per liberarsi anticipatamente permette ai team di ridurre gli oneri economici e reinvestire risorse in nuovi acquisti o progetti futuri.
esempi storici e casi emblematici
aron ramsey e la risoluzione consensuale
L’arrivo di Aaron Ramsey a parametro zero nel 2019 aveva portato a un ingaggio superiore ai 7 milioni netti annui. Nel 2022, con ancora un anno residuo sul contratto, la Juventus ha negoziato una buonuscita stimata tra i 3 e i 4 milioni di euro, evitando così il pagamento completo dell’ingaggio residuo superiore ai 13 milioni lordi annuali.
gonzalo higuain e altre risoluzioni anticipate
Nell’estate del 2020, il club bianconero decise di interrompere il rapporto con Gonzalo Higuain, il cui stipendio da 7,5 milioni netti risultava insostenibile. Per favorire il trasferimento all’Inter Miami, si raggiunse un accordo che comportò una significativa riduzione dell’onere economico complessivo, nonostante una perdita a bilancio.
altri esempi nazionali ed internazionali
Oltre alla Juventus, anche altri club hanno adottato questa strategia: Sami Khedira e Blaise Matuidi hanno concluso anticipatamente i loro contratti mediante accordi simili. A livello internazionale spicca il caso di Mesut Ozil con l’Arsenal: messo ai margini dalla dirigenza londinese, continuava a percepire uno stipendio settimanale pari a circa 350.000 sterline, ma fu pagata una parte consistente del suo restante ingaggio per favorirne la cessione al Fenerbahçe nel gennaio del 2021.
conclusioni sulla logica delle buonuscite nel calcio odierno
Le operazioni che prevedono pagamenti per liberarsi anticipatamente dai contratti rappresentano ormai uno strumento comune nella gestione delle squadre professionistiche. Se da un lato queste pratiche permettono ai club di contenere i costi e riorganizzare le rose sportive, dall’altro evidenziano come i contratti pluriennali possano trasformarsi in vere e proprie “gabbie dorate”. La scelta della buonuscita diventa così un elemento strategico fondamentale per ottimizzare le risorse finanziarie ed evitare impasse economiche legate agli ingaggi troppo onerosi.
Ecco alcuni dei personaggi coinvolti nei casi più noti:- Aaron Ramsey
- Gonzalo Higuain
- Sami Khedira
- Blaise Matuidi
- Mesut Ozil
- Dusan Vlahovic (ipotetico)