Stadi per euro 2032: l’Italia punta sull’allianz stadium come esempio di eccellenza

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Analisi delle dichiarazioni di Michele Uva sul futuro dello stadio Allianz e sui progetti legati a Euro 2032

Il social football summit di Torino è stato il contesto in cui Michele Uva, figura di primo piano nel calcio internazionale, ha condiviso considerazioni importanti riguardo allo stadio Allianz del Torino e alle prospettive dell’Italia in vista di Euro 2032. Specialista in sostenibilità e passato vicepresidente UEFA, Uva ha delineato le strategie e le sfide del calcio italiano per quanto riguarda l’innovazione infrastrutturale e l’impegno verso pratiche sostenibili.

lo stato di avanzamento della sostenibilità nel calcio italiano

impegno e strategia in ambito ambientale e sociale

Secondo le parole di Uva, in Italia si registra una crescente attenzione verso la sostenibilità nel calcio, con il supporto di partner commerciali e della società civile. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) si distingue come una delle prime in Europa a aver analizzato e applicato una strategia sostenibile. Molti club di Serie A hanno già adottato figure dedicate alla sostenibilità, indicando un percorso di sviluppo condiviso.

Il principio si basa su cinque pilastri interconnessi: supporto finanziario, sportivo, ambientale, sociale e culturale. Si sottolinea che l’approccio regionale è in atto, con l’obiettivo di convergere in una strategia unificata. La Juventus è citata come esempio positivo di integrazione della sostenibilità attraverso il rapporto CSRD. Uva evidenzia anche come il calcio europeo abbia un impatto di carbonio molto basso, invitando a contribuire senza pretendere di risolvere i problemi climatici globali.

lo stato di avanzamento delle infrastrutture per Euro 2032

le opportunità e le sfide degli stadi italiani

Uva si mostra ottimista riguardo alla candidatura italiana, specificando che l’Allianz Stadium di Torino è l’unico impianto attualmente in linea con i parametri richiesti dall’UEFA. L’Italia ha tempo fino all’1 ottobre 2026 per selezionare i cinque stadi ufficiali e si registra una sana competizione tra altri 12 impianti per garantire i restanti quattro posti. L’assenza di grandi eventi dal 1990 ha evidenziato le carenze infrastrutturali, che ora si cercano di colmare.

Uva sottolinea l’importanza di migliorare le strutture, affinchéi tifosi possano godere di match in stadi coperti e con servizi avanzati. Tra i requisiti, il 20% riguarda elementi di sostenibilità dislocati tra i 132 parametri di conformità.

la visione del futuro sugli impianti sportivi

l’evoluzione degli stadi e la flessibilità strutturale

Riferendosi all’esperienza di stadi come l’Allianz Arena di Monaco, Uva evidenzia che, anche se l’impianto ha oltre 20 anni, mantiene un forte senso di modernità e funzionalità. Il modo di concepire gli stadi sta cambiando, puntando a impianti più flessibili e adattabili. La crescita di capacità senza richiedere investimenti eccessivi e l’introduzione di strutture facilmente modificabili sono tra le priorità.

Insieme al problema dei parametri richiesti UEFA, si rende necessario un rimodellamento degli stadi per rispondere alle nuove esigenze, con un’attenzione particolare alla esperienza del tifoso e alle necessità di sostenibilità e funzionalità.

considerazioni sul ciclo professionale e sull’eredità dell’esperienza

Uva riflette sulla durata di un ciclo di gestione, di circa quattro o sei anni. Esprime l’intenzione di concludere il proprio impegno con una eredità consolidata, in modo che il patrimonio di conoscenze e pratiche sostenibili venga trasmesso e mantenuto.

personaggi e protagonisti del discorso

  • Michele Uva – ex vicepresidente UEFA, attuale responsabile della sostenibilità per il calcio
Scritto da wp_10570036