John elkann e calenda scontro duro: dichiarazioni e valori in discussione

Nel contesto delle tensioni tra mondo dello sport e politica, le recenti dichiarazioni di John Elkann, presidente di Exor e rappresentante della famiglia proprietaria della Juventus, hanno scatenato un acceso dibattito pubblico. Mentre nel settore calcistico si discute sulla volontà di preservare la storia e i valori storici del club, la forte replica di figure politiche ha riportato l’attenzione sulle scelte industriali e patrimoniali della famiglia Elkann. Questo articolo analizza la risposta immediata di Carlo Calenda, che ha pubblicamente contestato le affermazioni di Elkann, evidenziando un’attacca potente e diretta sui valori di patria e italianità.
le parole di john elkann sulla Juventus: un richiamo ai valori storici
Recentemente, John Elkann ha affermato che la Juventus rappresenta una “storia” e “valori” imprescindibili, sottolineando che la società non sarà venduta nel rispetto della tradizione di famiglia. Queste dichiarazioni sono state interpretate come un impegno a preservare l’identità storica del club, in un momento di discussioni circa potenziali cessioni o ristrutturazioni.
la forte replica di carlo calenda: attacco alla coerenza e al patriottismo
Dal mondo politico, il leader di Azione ha lanciato un attacco diretto e senza appello contro Elkann, accusandolo di incoerenza e scarsa fedeltà ai valori nazionali. Calenda ha evidenziato come le scelte imprenditoriali di Elkann e della famiglia abbiano portato alla “desertificazione delle fabbriche italiane” e alla cessione di importanti marchi e aziende storiche. Questa critica si è concentrata sulla gestione di asset strategici del “Made in Italy”, che sotto la famiglia Elkann sarebbero stati venduti o delocalizzati.
le principali aziende italiane vendute o delocalizzate
- Magneti Marelli
- Comau
- Iveco
- La Stampa
- Repubblica
l’accusa: “elkann ha desertificato le industrie italiane”
Calenda ha espresso che la percezione di Elkann come custode dei valori non rispecchia la realtà, considerando le recenti politiche industriali come una svendita e un abbandono del patrimonio produttivo italiano. Le dichiarazioni di Elkann vengono quindi riconosciute come retoriche vuote, prive di peso di fronte alle decisioni di gestione che hanno visto l’Italia perdere pezzi fondamentali del proprio tessuto industriale. La critica si estende anche al sacrificio degli operai, che hanno pagato un prezzo elevato in termini occupazionali e sociali.
il confronto tra valori sportivi e patrimoni industriali
In questa complessa dinamica, le rassicurazioni di Elkann sul rispetto dei valori tradizionali risuonano come dichiarazioni di intenti che fanno fatica a nascondere le trasformazioni che hanno interessato le aziende di famiglia. La chiusura di Calenda si rivolge agli italiani, ricordando come le scelte aziendali abbiano impattato profondamente sulla soggettività sociale e sulla comunità, andando oltre il campo sportivo e toccando i temi della sovranità economica e del ruolo sociale delle grandi famiglie imprenditoriali nel nostro Paese.
personaggi, ospiti e membri del cast coinvolti
- John Elkann
- Carlo Calenda
Elkann ha dimostrato di non avere valori e di non tenere in nessun conto la storia della sua famiglia e aggiungo della sua Patria, avendo venduto Marelli, Comau, Iveco, La Stampa e Repubblica e avendo desertificato le fabbriche italiane. Le sue dichiarazioni valgono zero. Come… pic.twitter.com/H3q02TTiEc
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 13, 2025
