Juventus e exor la frecciata a tether nel comunicato gazzetta

la posizione di exor sulla proposta di tether e il riferimento alle origini del colosso delle criptovalute
Il Consiglio di Amministrazione di Exor ha deciso di respingere all’unanimità la proposta non richiesta di Tether Investments per l’acquisizione del controllo della Juventus. Questa decisione rappresenta un chiaro segnale sullaferma posizione della holding della famiglia Agnelli nei confronti di eventuali cessioni del club. Nello specifico, il comunicato ufficiale contiene anche un determinato riferimento alle origini di Tether, sottolineando la provenienza geografica del colosso delle criptovalute.
i dettagli dell’offerta di tether respinta
L’offerta presentata da Tether prevedeva un prezzo di 2,66 euro per azione, superiore di circa 20,74% rispetto al prezzo ufficiale quanto a mercato delle azioni alla data dell’11 dicembre. In termini di valore complessivo, la proposta corrispondeva a circa 725 milioni di euro per il 65,4% delle azioni di Exor, mentre l’intera Value (valore di mercato del club) si attesterebbe intorno a 1,1 miliardi di euro. Considerando anche i debiti, il valore enterprise salirebbe a circa 1,4 miliardi.
Secondo diverse analisi di mercato, invece, la valutazione reale della Juventus si aggira tra 1,8 e 2 miliardi di euro. Quindi, l’offerta di Tether risulta inferiore alle aspettative dei proprietari, che preferiscono mantenere il controllo del club.
il comunicato di exor e l’implicito riferimento alle origini di tether
Il testo ufficiale di Exor ha ribadito con decisione la volontà di non cedere quote del club. All’interno del comunicato, è presente una prematura frecciatina indirizzata alle origini di Tether, con un particolare riferimento alla sede societaria. Si precisa che:
«Il Consiglio di Amministrazione ha respinto all’unanimità – si legge nel comunicato – una proposta di acquisizione spontanea da parte di Tether Investments, rivolta esclusivamente all’acquisto della quota detenuta da Exor».
Arriva anche la dichiarazione che chiarisce come Exor non voglia vendere alcuna quota, né a Tether né ad altri soggetti. La nota prosegue affermando: «La Juventus rappresenta una società storica e di successo, di cui la famiglia Agnelli e Exor sono azionisti stabili da oltre un secolo. La società continua ad essere impegnata nel sostenere il nuovo management, con l’obiettivo di raggiungere importanti risultati sia sul campo che fuori». La precisazione serve anche a sottolineare l’attaccamento alla proprietà italiana e la fermezza nel mantenere il controllo del club.
reazione di tether e riferimento alla sede “esotica”
Nonostante il riscontro negativo di John Elkann, che ha comunicato la decisione prima della scadenza dell’offerta, Tether sembra intenzionata a non abbandonare la proposta. La Gazzetta evidenzia anche la provenienza “esotica” della società, ora basata in El Salvador dal 2025, dopo aver operato nelle Isole Vergini. Nonostante il CEO Paolo Ardoino utilizzi l’italiano sui social per coinvolgere e sedurre i tifosi, le origini geografiche della società rappresentano un elemento di distinzione rispetto alle attese italiane.
